lunedì 19 settembre 2011

Sharm El Sheikh II

Devo dire un pelino pesante dopo pranzo..andare a visitare le piramidi facendo “BURP “ è davvero poco decoroso, ma tra la folla, i cammellieri e i venditori ci si confonde bene senza passare inosservati e ricevere sguardi di sdegno e orrore...in fondo mica è l' Opera!
Il caldo massacrante e il calo postprandiale hanno fatto si che mi limitassi ad accompagnare la
prole presso un cammelliere di fiducia della guida per l'ennesimo giretto e mi ritirassi poi
nel pulmino a boccheggiare, bere e riposare.
Mio figlio, impavido, se ne è andato a visitare con mio padre la piramide di Micerino.
Gli ho chiesto com'era e mi ha detto “bella ma stretta”..ahhh il dono della sintesi!
E' seguito un giretto alla fabbrica delle essenze, dove ho acquistato un intruglio a pochi soldi,
trattando con il commerciante sul prezzo con svariate scenate e lamentele sulla crisi etc etc da parte di entrambi ovviamente.
Infine Mohammed ci ha accompagnati a fare un giro in barca sul Nilo.
Mi son goduta bene questo giretto perché il fiume con le sue acque placide e verdognole mi rilassa,
mi mette in pace con il mondo..pensare alla culla delle civiltà egizia e tutto quello che il Nilo languidamente ha visto, senza fermare il suo corso di nascita e morte, rimescolandosi al mare
e al cielo continuando a viaggiare e osservare silenziosamente le generazioni .
I miei occhi si perdono in queste acque come negli occhi di una persona amata.
Così si è conclusa la giornata al Cairo,salutando Mohammed all'aeroporto, con la promessa
da marinaio di rivedersi :)
Il ritorno è stato un po' comico, dato che abbiamo aspettato due ore insieme a tante altre persone
tutte allo stesso Gate ma con voli e orari diversi.
Per fare il Check In abbiamo usato il tagliandino dell' andata che per fortuna non avevamo
buttato (come mi pare si faccia normlamente,no?) e scrivendo i nostri nomi e cognomi a mano su una lista di carta che stava distrattamente ad un angolino del desk del Check In.
In questo stanzone d'attesa cumulativo a un certo punto è scoppiato il panico.
Una famigliola inglese era in crisi nera dopo aver avvistato una busta di plastica da supermercato
sotto a una sedia della sala d'attesa.
Chiamano le guardie, armate fino ai denti che si avvicinano al luogo indicato per scovare la
minaccia e non trovano la busta, quindi si impanicano pure loro...infatti la sottoscritta si era permessa di verificarne il contenuto, constatando con una certa delusione che al suo interno si trovavano un kebab smangiucchiato e qualche patatina fritta tinta di ketchup.
Mio dio che palle gli scemi ahahahah
Finalmente arriva il nostro turno per andare nel bus che ci ricondurrà al favoloso charter targato Air Memphis.
Il capitano avrà avuto si e no 80 anni e gli stuart erano sempre i cordiali monociglio dell'andata.
La cosa inquietante era che nessuno si è minimamente preoccupato di controllare le cinture,
tutti usavano apparecchiature elettroniche, alcuni sportelli erano aperti, il carrello non era fissato
e ha fatto una gran corsa in giù fino alla coda dell'aereo durante il decollo.
Considerando la mia vaga ansia da volo potete capire che ho rischiato di morire.

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